LA STORIA

La nostra storia inizia nel 1983 con la costituzione di ItalQuadri come Federazione di Associazioni Aziendali aventi, fin dalla loro nascita, per scopo la “Valorizzazione dei Quadri e delle Alte Professionalità”, come d’altro canto esplicitato agli articoli 2 e 3 del suo Statuto.
ItalQuadri promuoveva la crescita e lo sviluppo della Categoria riconosciuta come Parte Sociale dagli Organi Istituzionali e, come tale, risulta firmataria dal 1993 del primo Patto del Lavoro, nonché più recentemente del “ Patto per l’Italia".

Il riconoscimento del Quadro come appartenente ad una specifica Categoria, è stato previsto dalla Legge 190 del 1985. La sua identificazione iniziale come elemento di raccordo tra chi elabora le politiche strategiche delle aziende e la parte operativa, accreditava una posizione decisionale con una valenza manageriale senza però caratterizzare gli  aspetti qualitativi che sono maggiormente attinenti alla funzione.
I processi di cambiamento intervenuti nel mondo industriale hanno fatto sì che, anche il Quadro abbia avuto una sua evoluzione verso livelli funzionali più elevati. Si è avviato un processo nel quale la schematizzazione per “categorie” risulta sempre più superata.
Lo svolgimento della funzione secondo criteri sempre più avanzati, richiede una preparazione sempre più orientata alla managerialità ed a una più elevata professionalità. L’identità del Quadro e  della Organizzazione che li rappresenta, si riconosce su valori quali la professionalità, il merito ed alla competitività.

Da questa evoluzione nasce l’idea della “necessità di integrarsi con chi, come Federmanager, condividere gli stessi valori con l’obiettivo di costituire un nuovo soggetto di Rappresentanza interessante la fascia elevata del mondo del lavoro, per svolgere un ruolo do tutela degli interessi e dei bisogni dei soggetti rappresentati.

La logica conseguenza fu quella di trasformare nel 2003 ItalQuadri in FedermanagerQuadri ed il suo ingresso in Federmanager come autonoma Associazione di livello nazionale e questo al fine di rendere il rapporto non solo istituzionale ma anche e soprattutto funzionale, per riuscire ad operare in modo sinergico.
A seguito della rapida evoluzione del “mercato del lavoro” fu evidente che le funzioni dei Quadri e dei Dirigenti si stavano sempre più sovrapponendo. Nell’operare ci si rese conto che buona parte delle strutture Federmanager vedevano i Quadri solo come “portatori d’acqua” per la Federazione e non come soggetti paritetici che avrebbero sinergicamente aiutato a d affrontare i duri momenti che si affacciavano all’orizzonte.  Si evidenziavano purtroppo anche purtroppo una serie di conflitti di interessi, creando tensioni e motivi di isolamento di una Categoria a scapito dell’altra.
Illuminanti a tale proposito le modifiche allo Statuto di Federmanager approvate a fine 2011, che relegavano i Quadri nel “recinto del 30%”, poiché veniva stabilito che qualunque fosse risultato il numero dei Quadri tesserati, essi non potevano comunque superare il 30%  di rappresentanza nelle strutture decisionali della Federazione.
Tali vicende hanno reso necessaria l’uscita dalla Federmanager per poter autonomamente proseguire il cammino in favore dei nostri iscritti, contando solo sulla forza delle proprie idee e sulla loro capacità di aggregazione. Nel contempo la rapida evoluzione del mercato del lavoro evidenziava la necessità di aggregare nuovi soggetti, operanti sia nelle aziende che in maniera autonoma, che si riconoscevano in due concetti: professionalità e managerialità.

Nasce così il nuovo acronimo associativo FederMiddleManagenet per racchiudere anche nel nome la sempre più ampia platea delle professionalità cui si vuole rivolgere.

FederMiddleManagement (FMM) si proponeva di contribuire a definire una visione più moderna e dinamica del mutante mercato del lavoro, declinando paradigmi quali professionalità, merito  e responsabilità, supportando i Middle Manager e le Aziende private e pubbliche per predisporre programmi che qualifichino ed accrescano le motivazioni necessarie ad affrontare sfide sempre più difficili.